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Regione Piemonte

Itinerari in quota

Itinerari in quota

Sezioni

CENNI STORICI
Il vallone del Grandubbione è composto da due piccole valli, quella della Gleisassa e quella dei Traversi, attraversate dall’omonimo rio. Il severo ambiente montano permetteva un’agricoltura povera, e costringeva gli abitanti a costruire molti terrazzamenti per poter ricavare del terreno coltivabile. La pastorizia comprendeva prevalentemente caprini, più adatti al territorio. Ma la risorsa principale era il legname, che trasformato in carbone veniva trasportato in fondo valle. La zona era quindi terra di esperti carbonai, e ancora oggi si vedono i terrazzamenti usati per le carbonaie.

DESCRIZIONE
Il sentiero (ETOS347B) parte di fronte all’”Hosteria 7 ponti”, in località Rocceria, di fianco ad una bacheca descrittiva dei sentieri limitrofi. Si scende nel bosco, sino ad arrivare al rio e lo si attraversa sul ponte dei “Mulinass”, dopo un breve tratto si attraversa nuovamente sul ponte della “Gleisassa”, ponte che prende il nome dal vallone. Il sentiero ora prosegue lungo la destra del torrente, e ci condurrà ad un nuovo ponte, quello della “Lusera”, così chiamato in quanto si ricavavano le “lòse” dalla cava nelle vicinanze. Attraversato nuovamente il rio ci troviamo dopo breve in un prato, quello del Visch, ove è presente una piccola area attrezzata con un tavolo e delle panche, costruite dalla sezione del CAI di Pinasca. In questo punto, partono anche i sentieri del Visch e della Glèiza dî Barbèt descritti più avanti. Dal prato partono anche delle vie di roccia, aperte lungo la parete del Visch. Il percorso continua a scendere costeggiando ora a sinistra ora a destra il torrente, si attraverseranno in sequenza i seguenti ponti: il ponte del “Visch”, di “Chiabreirol”, di “Roca Rusa” e dei “Cianaiass”. Superato quest’ultimo ponte, dopo poco il sentiero incontra una strada sterrata usata dai boscaioli, salendo sulla destra conduce alla cappella di San Foran, ma il percorso scende a sinistra lungo la strada, fino a giungere ad un ennesimo ponte, quello delle “Piane”. Attraversatolo entriamo nel vallone dei Traversi, qui il sentiero (ETOS347A) incomincia a salire sulla destra orografica del rio dei Traversi. Salendo lungo il sentiero incontreremo dapprima una croce, e poi un ponte in pietra che ci porterà dall’altra parte del rio. Continuando raggiungeremo la strada asfaltata che giunge da Serremoretto. Si svolta a sinistra e si sale lungo la strada asfaltata fino a giungere in cima ad un colletto in prossimità dell’abitato di Serremoretto ove è situata una bacheca descrittiva del sentiero della Glèiza dî Barbèt. Si prosegue a destra in direzione della chiesa, attraversato il paese si scende a sinistra lungo il sentiero che ci porta ad un ultimo ponte, quello di “Rocceria”, continuando dopo aver costeggiato una fontana si giunge all’abitato omonimo e si chiude l’anello.

DATI TECNICI
Settore Val Chisone (TOS3)
Partenza: Rocceria – 999 m.
Arrivo: Rocceria – 999 m.
Difficoltà: E
Sviluppo: 6.1 km
Dislivello in salita: 263 m.
Dislivello in discesa: 263 m.
Pendenza minima: -19%
Pendenza massima: 19.4%
Tempo di percorrenza: 2h 30′

PROFILO ALTIMETRICO
Fonte Cai Pinasca

CENNI STORICI
Il sentiero della Glèiza dî Barbèt, ci riporta invece ai tempi delle persecuzioni Valdesi, salendo, infatti, su un ripido sentiero si giunge ad un anfratto spartano, ben nascosto dalla parete e dalla vegetazione circostante, ove i membri della comunità Valdese locale si trovavano per celebrare i loro culti.

DESCRIZIONE
Si parte dal prato del Visch, e seguendo il segnavia in loco si sale sulla destra della palestra di roccia, lungo il costone roccioso, ove è posizionata una corda fissa di aiuto durante l’ascensione, in quanto il pendio è molto ripido. Seguendo sempre la corda si giunge alla Glèiza, un piccolo anfratto nel costone roccioso ove i Valdesi si rifugiavano. Continuando a salire dopo la Glèiza si giunge in breve sulla cresta, da qui è possibile ammirare un bellissimo panorama sui due valloni sottostanti. Seguendo il segnavia il sentiero gira a destra e segue il pendio in mezzo ai boschi fino a giungere in cresta. Si segue la cresta e i segnavia a vernice finché il sentiero si allarga, costeggiando un muretto e passando vicino ad un pilone votivo. Poco dopo si giunge nell’abitato di Serremoretto ove ci si congiunge con il sentiero dei 7 ponti

DATI TECNICI
Settore Val Chisone (TOS3)
Partenza: Prato del Visch – 906 m.
Arrivo: Serremoretto – 1060 m.
Difficoltà: EEA
Sviluppo: 1.3 km
Dislivello in salita: 156 m.
Dislivello in discesa: 12 m.
Pendenza minima -7.6%
Pendenza massima: 32.3%
Tempo di percorrenza: 1h

PROFILO ALTIMETRICO

Fonte Cai Pinasca

CENNI STORICI
Il sentiero “Ròche dla Miana” era utilizzato nei tempi passati per lo sfruttamento del legno di faggio presente in loco per la produzione di carbone. Lungo il percorso, che parte da Serremarchetto e dopo un primo tratto in comune con il TOS346 che conduce a Punta Aquila, taglia il panoramico versante di Cucetto, possiamo trovare 7 luoghi ove erano costruite le carbonaie.

DESCRIZIONE
Si parte da Serremarchetto, seguendo le indicazioni dei cartelli, all’inizio sul sentiero 346, poi dopo circa 20′ si svolta a destra lungo il 346A. Il percorso, che presenta alcuni tratti attrezzati con scalini e catene per permettere una facile escursione anche ai meno esperti, termina poi alla borgata di Rocceria presso la struttura della Pro Loco di Pinasca.

DATI TECNICI
Settore Val Chisone (TOS3)
Partenza: Serremarchetto – 1137 m.
Arrivo: Rocceria – 1014 m.
Difficoltà: E
Sviluppo: 3 km
Dislivello in salita: 154 m.
Dislivello in discesa: 257 m.
Pendenza minima: -29%
Pendenza massima: 20%
Tempo di percorrenza: 1h 30′

PROFILO ALTIMETRICO
Fonte Cai Pinasca

CENNI STORICI
I terrazzamenti coltivati sono ben visibili seguendo la il sentiero del Visch, muretti ancora splendidamente conservati appoggiati sul ripido pendio del vallone, i cosiddetti “Bari” , collegati da scalini in pietra. Questo sentiero, era usato sia come accesso ai terrazzamenti sopra citati, ove si coltivava segale e patate, sia come via per il trasporto delle “Lòse”, la cui cava era situata sotto i terrazzamenti.

DESCRIZIONE
Anche per questo sentiero si parte dal prato del Visch, ma si sale a sinistra seguendo i segnavia a vernice, il sentiero sale ripido sul versante attraversando dei vecchi terrazzamenti coltivati, in alcuni punti il sentiero è esposto, continuando si percorre alcuni punti attrezzati da corde fisse e scalini e si giunge ad una passerella aerea affiancata da una catena che aiuta la salita, passato un piccolo ponticello si entra poi nell’ultimo tratto di bosco che in breve ci conduce in cresta collegandoci al sentiero della Glèiza dî Barbet. Questo sentiero è anche usato come via di fuga per le vie di arrampicata presenti nella palestra sottostante.

DATI TECNICI
Settore Val Chisone (TOS3)
Partenza: Prato del Visch – 906 m.
Arrivo: Bivio sentiero Glèiza – 1063 m.
Difficoltà: EEA
Sviluppo: 0.6 km
Dislivello in salita: 133 m.
Dislivello in discesa: 0 m.
Pendenza minima: 0%
Pendenza massima: 33.5%
Tempo di percorrenza: 30′

PROFILO ALTIMETRICO
Fonte Cai Pinasca

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